Cos'è

Il PAI è un documento che inquadra lo stato dei bisogni educativi e formativi della scuola e le azioni che si intende attivare per fornire delle risposte adeguate.

 

 

Cosa serve

Il PAI rappresenta il culmine del lavoro collettivo di una scuola ogni anno accademico e funge da base per l'inizio dell'anno scolastico successivo.
Il Piano Nazionale di Inclusione mira a:

  • garantire un approccio educativo e didattico unitario all'interno della comunità scolastica;
  • garantire la continuità degli sforzi educativi e didattici, anche in caso di cambio di insegnanti e di direttore della scuola;
  • facilitare una riflessione collaborativa sui metodi educativi e sugli approcci didattici utilizzati nella scuola.

I punti essenziali sono:

  • la definizione collettiva di metodi per identificare la necessità di un insegnamento personalizzato;
  • la definizione di protocolli e procedure precise per la valutazione delle condizioni individuali e per il monitoraggio e la valutazione dell'efficacia degli interventi educativi;
  • l'analisi del contesto, i metodi di valutazione, i criteri di elaborazione dei piani personalizzati, la loro valutazione e le eventuali modifiche necessarie;
  • la definizione del ruolo delle famiglie e dei metodi per mantenere le relazioni scuola-famiglia in relazione allo sviluppo delle attività educative;
  • le risorse interne ed esterne che possono essere utilizzate.

Casi particolari

Rivolgersi a referenti.sostegno@agrariomendel.it (per informazioni relative a studenti e studentesse DVA) o a referentedsa@agrariomendel.it (per informazioni relative a studenti e studentesse DSA o BES)

Documenti

Contatti

Rivolgersi a referenti.sostegno@agrariomendel.it (per informazioni relative a studenti e studentesse DVA) o a referentedsa@agrariomendel.it (per informazioni relative a studenti e studentesse DSA o BES)

Ulteriori informazioni

“Inclusione” si distingue da “integrazione” per il suo grado di pervasività. Includere non significa far entrare lo studente nella dinamica insegnamento apprendimento, ma non farlo uscire da detta dinamica. L’integrazione consiste nel fornire alle persone che scontano rilevanti problemi nell’esercizio dei diritti/doveri di cittadinanza, l’aiuto ad hoc necessario per accedere ai predetti diritti/doveri; in altri termini l’aiuto serve alla persona svantaggiata per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla “normalità”. Come si vede l’integrazione investe prioritariamente sul soggetto in difficoltà e molto di meno sul contesto. Inclusione significa invece progettare, sin dalle sue fondamenta, la “piattaforma della cittadinanza” in modo che ciascuna persona abbia la possibilità di esercitare diritti e doveri come modalità ordinaria (“siamo tutti normali”). L’inclusività non è quindi un “aiuto” per scalare la normalità ma una condizione connaturata e intrinseca della normalità. L’inclusione interviene sul contesto non meno che sul soggetto. In altri termini, inclusività implica l’abbattimento di quelli che nell’”INDEX FOR INCLUSION” di Tony Booth and Mel Ainscow vengono chiamati “ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione”. Questa condizione esige che l’intera piattaforma della cittadinanza sia programmaticamente aperta e agibile da tutti. Una scuola inclusiva deve progettare sé stessa e tutte le sue variabili e articolazioni per essere, in partenza, aperta a tutti; ne consegue che l’inclusione non è uno status ma un processo in continuo divenire; un processo “di cambiamento”. Il riferimento tendenziale per questo processo è il sopra richiamato ”INDEX FOR INCLUSION”.

Servizio

Famiglie e studenti

Struttura organizzativa

Scuola/Istituto

Luogo

Edificio scolastico

Progetto

Progetti di integrazione

Documento

Regolamento
Documento didattico